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Sindaco di Rofrano accusato di pedopornografia Primo piano Provincia e Regione 

Sindaco di Rofrano accusato di pedopornografia

“Sto affrontando con serenità il processo, ho chiarito tutto, ho risposto a tutte le domande che mi sono state poste”. Non aggiunge altro il sindaco di Rofrano Nicola Cammarano al termine dell’udienza celebrata ieri pomeriggio presso il tribunale di Vallo della Lucania. Il primo cittadino, accusato di pedopornografia, è stato sentito, per 65 minuti, dal sostituto procuratore Vincenzo Palumbo.

L’intera vicenda ha inizio il 19 febbraio del 2015 quando la guardia di finanza di Vallo della Lucania fece scattare le manette ai polsi del primo cittadino. Il commercialista fu prelevato dalla sua abitazione e trasferito nel carcere di Vallo della Lucania dove rimase per ventiquattr’ore con l’accusa di detenzione di materiale pedopornografico. Su uno dei computer dello suo studio di commercialista, le fiamme gialle, durante un controllo predisposto per altre indagini hanno rinvenuto numerosi file compromettenti. Durante il processo sono state acquisite tutte le prove raccolte dalla guardia di finanza, una pila enorme di dischetti contenenti immagini che riproducono bambini sottoposti a violenza sessuale.

In tribunale ieri pronto ad ascoltare il sindaco c’era anche l’ex primo cittadino accusato di complotto politico dopo l’arresto di Cammarano. “È stata chiesta l’udienza a porte chiuse. È vergognoso. Il sindaco parla di palazzo di cristallo, poi ci impedisce di ascoltare la testimonianza”.







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